Tuesday 27 October 2009

Nuova vita al PD?

Devo ammettere che sono rimasto piacevolmente sorpresto quando, ieri mattina, ho letto sull'ansa della vittoria di Pierluigi Bersani alle primarie del PD.

Si parla grossomodo di 3 milioni di cittadini che hanno preso parte alla votazione, numero che non è da sottovalutare con i tempi che corrono, vista la decrescente popolarità del centro-sinistra. La grande affluenza dimostra che, intanto, ci sono ancora speranze non sopite (non del tutto almeno) nella possibilità, seppur remota, che il PD passi da uno stato gassoso ad uno solido e raggiunga una sua dimensione chiara e decisa all'interno della sfera politica. Comunque si vogliano interpretare i dati, lasciando stare le ultime variazioni, la verità è che il PD resta sempre il secondo maggior partito Italiano. Non è scontato ribadirlo, perchè se ci si aspetta dal cielo una qualunque alternativa al berlusconismo, DEVE arrivare dal centro-sinistra, o perlomeno non si può immaginare alcuna altra possibilità che non tenga conto di questo centro-sinistra.

A mio parere, è questo un punto che è andato un pò nel dimenticatoio dalle ultime elezioni politiche in poi; il fatto che l'opinione generale fosse chiaramente ostile al PD dopo il flop del governo Prodi (thanks Mastella nda), ha reso possibile da un lato l'ampia vittoria del centro-destra, ma dall'altro la nascita nei votanti di voglia di diverse alternative, di altre possibilità. Non a caso Lega e IDV nell'ultimo anno hanno rinforzato così tanto le proprie file.

Bisogna far capire ora, e questo sarà il principale compito del nuovo segretario, che se si vuole un'alternativa alla situazione attuale bisogna ritornare a prendere in considerazione il PD; se si vuole cambiare il tiro, il timone deve passare per il centro-sinistra, perchè il suo peso elettorale è inequivocabile.

Certo, perchè l'elettore senta questo, serve un lavoro durissimo, date le circostanze. Quale sono le circostanze attuali? Beh, fate voi:

- nel PD non c'è unità, regna la frammentazione - ergo, tornare ad una voce dominante, altrimenti nisba. E' così che il Pdl ha costruito la sua struttura, puntando sempre e comunque su UNA voce, mantenendola anche nei momenti più improbabili e nelle situazioni più ridicole;
- la leadership deve essere carismatica e decisa su di una linea precisa. Bersani non deve commettere gli errori e le goffaggini di Franceschini, che non ha mai visto al di là del proprio naso, non ha mai battuto i tasti su cui doveva battere in termini di critiche sulle questioni politiche e non, teneva il piede in 3 scarpe e aveva paura di sbilanciarsi ogni volta che apriva bocca - si chiama opposizione per un motivo, si tratta di politica, non di un pic-nic nel parco;
-il programma, se modificato (speriamo, ad ora praticamente non esiste), deve essere concreto e SOPRATTUTTO deve restare scarno, privo di tutta quella retorica politicante che non porta da nessuna parte e serve solo a decorare dei piatti vuoti - l'elettore rizza le antenne quando sente troppe parole auliche, e capisce che dietro (la maggior parte delle volte) c'è ben poco.
-ultimo, ma non in ordine di importanza, mi auguro che il "nuovo" PD comincerà ad occuparsi davvero di tutte le vicende politico-scandalistiche degli ultimi tempi, da Noemi a Patrizia a Laura a Rossana e via dicendo. Non fate come Casini, questo non è gossip, ci va di mezzo l'immagine dello stato, la sua credibilità davanti a tutto il mondo.

Sinceri auguri a Bersani; hai voluto la bicicletta? Ora pedala, e fanne di strada!

3 comments:

  1. E speriamo che pedali!!! anche se ho i miei sinceri dubbi...

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  2. Ed è notizia di oggi, pare che Rutelli esca dal partito, un cagacazzo in meno, si fanno piccoli progressi.

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