Saturday 10 October 2009

Chissenefrega?

Avete presente uno di quei giorni di scuola, quando andate a casa e vostra madre vi chiede "Allora, cosa hai imparato oggi"? E voi "niente, solite cose", o altre risposte simili che hanno lo stesso significato. Oggi invece, giornata delle giornate, effettivamente HO imparato qualcosa a scuola. Sisi!
Quando si parla di notizie, di giornalismo o di una qualunque altra cosa che vi interessa, dai drinking games alle partite di cricket, esiste un fattore che fa un'enorme differenza all'interno della comunicazione. E' una semplice domanda: CHISSENEFREGA? provate a rispondere, se ci riuscite.
No, non mi guardate con quelle facce, ora vi spiego. Supponiamo per un momento che io vi stia parlando della situazione di violenza e brutalità che sta passando il Tibet; uso tutte le mie capacità e la mia conoscenza della questione per trasmettervi qualcosa che considero importante e credo dovreste sapere; alla fine mi chi chiedete: chissenefrega? e mi zittite. Stesso discorso vale, non so, per il problema del riscaldamento globale, l'ultimo scandalo su Maradona e via dicendo. Se chiedete chissenefrega? e io non sono in grado di rispondere, allora non ci sarà stata nessuna effettiva comunicazione, perchè non sono riuscito ad attirare la vostra attenzione su quello che stavo dicendo. In un campo come il giornalismo, attrarre è fon-da-men-ta-le; se il giornalista non rende il suo pezzo interessante per il lettore, catturando la sua attenzione, potrebbe anche aver stampato l'articolo migliore mai scritto, ma se non ve ne frega, non lo leggete. La buona informazione non resiste a lungo da sola; per poter essere trasmessa, deve attrarre, guadagnarsi l'attenzione del lettore. Questo non significa assolutamente manipolazione; significa che saper comunicare è vitale per il giornalista, poichè ci sono tanti e tanti modi di dire la stessa cosa, e il suo lavoro è di scegliere quello che vi frega di ascoltare.

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