Friday 27 May 2011

Wednesday 25 May 2011


Cartoonist: Steve Bell

Bush on himself: 'I'm not a teapot'


George W Bush publishes his memor, November 2010 (Cartoonist: Steve Bell)

A collection of the best satirist's works is on display at the Cartoon Museum with the exhibition: Belle Epoque - 30 years of Steve Bell

Monday 16 May 2011

Moratti, i milanesi hanno parlato: "Fuori a calci in culo"

Chi l'avrebbe mai detto? Io certamente no.

Chi si sarebbe detto certo, prima di vedere i primi risultati delle tornate elettorali, che B. avrebbe ottenuto una batosta così sonora al primo turno in molte città strategiche?

Chi avrebbe puntato tutte le proprie fiches così, a sentimento, per cieca convinzione o per istinto suicida, sul Pd? Io, sinceramente, non l'avrei fatto. Mi sarei potuto sbilanciare per Bologna, questo sì: per quanto il centro-sinistra sia stato in caduta libera da un paio d'anni a questa parte, perdere il quartier generale bolognese mi sembrava improbabile. Forse anche per un fattore legato più all'ideologia, meno alla pratica governativa. Un fattore un pò nostalgico, di tradizione e di canzoni popolari che, per quanto poco pratico, mi piace. Quindi, avessi puntato i miei pochi scellini su Bologna, avrei portato a casa qualcosa. 

Per Milano, però, non mi sarei azzardato per niente a mettere denaro sonante su Pisapia. Non perchè sembrasse il cavallo perdente, e nemmeno il cavallo zoppo che hanno mandato sulla pista per fare numero; pareva solo troppo difficile immaginare i milanesi fidarsi del centro sinistra. L'ombra del Pd pesava tanto sul candidato meneghino. Ma è proprio qui che il candidato ha saputo fare la differenza.

Tanto di cappello a Pisapia. Ha saputo, nonostante le incertezze, gli eterni litigi, i dissapori continui (ecc. ecc.) del Pd nazionale, dare risalto ad una realtà milanese, la sua realtà, creando una prospettiva di cambiamento che, a livello italiano, il Pd ancora fatica ad offrire. 

Le faide interne non fanno bene. Prendete Veltroni: annuncia battaglia, poi rimanda, poi però incalza, poi ritratta, poi rimanda ancora. A cosa porta tutto questo? Veltroni è una scatola vuota, ma ha abbastanza peso da poter, almeno a parole, mettere in discussione la leadership di Bersani. Il risultato è, immancabilmente, erosione della certezza partitica interna, calo nell'immagine esterna del partito, maggiore debolezza agli occhi dei cittadini. 

La sua (di Veltroni come degli altri galli del pollaio) strategia è autolesionista. Mina il gruppo nel suo insieme, e non dà risalto nè tantomeno credibilità a chi la utilizza. Perchè lo fa allora? 

Passo la domanda.

Non so perchè lo fa ma è certo che non serve, e il centro destra lo sa bene. E' anche per questo che il Pdl è un gruppo organizzato stile "io avanti, tutti dietro". Un re, gli altri sudditi. Fine. E' una linea diretta che non lascia spazio ad altre vie, non in linea col progetto del capo. Il Pd è ben lontano da questo tipo di struttura - una struttura che ha però molti punti deboli, perchè se chi sta davanti corre verso il baratro, e nessuno sa come fermarlo, la fine è scritta. 

Pisapia ha circumnavigato il perenne dibattito interno del Pd, che lui rappresenta, andando a toccare due tasti chiave nei milanesi: lo scontento verso l'amministrazione Moratti e, più in generale, verso Berlusconi che ha trasformato il voto in un referendum su di lui.

Troppe cose hanno fatto acqua con Letizia a Palazzo Marino. L'immigrazione, (tema bandiera di Lega e Pdl) gestita malissimo soprattutto nelle città come Milano. Le opere pubbliche. La favola dell'Expo, che doveva trasformare Milano nella nuova El Dorado e di cui non da mesi si fa più parola. Certo, spartirsi a tavolino le commesse per i nuovi lavori e non essere in grado di costruire quattro capannoni senza che arrivino le mafie a mangiarci sopra non è una bella figura per l'amministrazione. 

L'ombra di Formigoni sulla candidatura della Moratti ha fatto, potenzialmente, tanto male come quella di B. Per non parlare del figlio di Letizia, del suo palazzo stra-abusivo con piscina e annessi e connessi, dove il sindaco faceva i bagni dopo le intense giornate di lavoro. 

Il messaggio dei milanesi alla Moratti, tanto sicura di passare al primo turno senza nemmeno il ballottaggio, è chiaro: fuori a calci nel culo.

Pisapia ha dato di sè un'immagine che molti milanesi, come molti Italiani (me compreso), avevano dimenticato: quella di un politico che non deve per forza essere anche un cane. Sembra una specie in estizione, ma forse da qualche parte qualcuno così esiste ancora. Tanti milanesi ci hanno creduto. Speriamo che abbiano ragione. 

Se tutto va bene, mi mangerò le mani. 

Avrei dovuto puntare anch'io.