Monday 31 May 2010

Sunday 30 May 2010

Countdown

- 12 ("suona molto meglio dei precedenti, c'è uno scarto qualitativo di un certo spessore")

Plan B

Table of Contents:

Chapter 9: "When Things Don't Go as Planned" --> Plan B: "Run without looking back!"

Countdown

- 13. Less than two weeks.

The first true biker

Dennis Hopper, legendary American director and actor, best remembered for his "creature" film cult Easy Rider, died yesterday at his home in Venice, California, for a serious disease.

Hopper, 74, was the first of a new wave of directors on the Hollywood scene, at the time of the release of Easy Rider, in 1969. His work opened the way for directors such as Martin Scorsese and Francis Ford Coppola.

He was the first of an era. He is gone, but his masterpieces will live forever.





Saturday 29 May 2010

We take the short cut

Time calculated from point A to point B: 12 minutes, with the shortcut.

Countdown

- 14

Friday 28 May 2010

Left Behind

A humble tribute to Paul Gray.

Countdown

- 15. Only 15.

Wednesday 26 May 2010

Countdown

It's official: - 16

Countdown

- 16 + 1

Tuesday 25 May 2010

Slipknot lose bassist

Paul Gray, 38, bassist of crossover/new-metal band Slipknot was found dead in a hotel room in Iowa, this early morning.

An autopsy has been scheduled for tomorrow, although the death is not being treated as suspicious.

Gray was among the founding members of the worldwide known band, formed in 1995.

In 2003, he had been arrested for drink-driving and possession of cocaine and drug paraphernalia. On that occasion, a leaked mugshot was the first public picture of Gray without wearing the home-made mask that are a Slipknot trademark.


Below: Gray on stage and, left, the mugshot taken after his 2003 arrest.



"We all got left behind. We let it all slip away." 

DDL intercettazioni approvato in commissione

Dopo sei ore di discussioni, la commissione Giustizia del Senato ha approvato il DDL sulle intercettazioni presentato dalla maggioranza di governo, nonostanze l'ostruzionismo dell'opposizione per tutta la durata della seduta. Due soli punti provenienti dall'opposizione sono stati approvati: il permesso di intercettare anche per reati di stalking, e la possibilità di effettuare un'azione disciplinare contro i pm che, da inizio procedimento, non operano subito una chiara distinzione tra atti inerenti e non inerenti al processo.

Questa mattina, alle 11, i capigruppo del Senato si riuniranno per calendarizzare il DDL per l'aula.

Si annunciano tempi duri. Qualcuno faccia qualcosa.

Countdown

- 18 (in Wales too)

Monday 24 May 2010

Countdown

- 18 (in Italy)

Rockin' livin' legend

Iggy Pop, legendary front man of Iggy and The Stooges and one of the punk/rock icons of all time, is interviewed by Carola Long (The Independent), who asks him about music, style, passions and life.

Read the complete feature here.


Countdown

- 19

Ninjas rescue student under attack

Reuters - Ninjas are not known for having a soft side, but a group of warriors came to the rescue of a student in Sydney who was being viciously assaulted by muggers.

Ninjas scared off three men who were attacking a 27-year-old German medical exchange student in an alleyway outside their warrior school, the Sydney Morning Herald newspaper reported on Wednesday.

One of the teachers saw the attack and instructed the students, who were decked out in their black garb, to go out and confront the muggers.

"You should have seen their faces when they saw us in ninja gear coming towards them," the school's sensei, or master, Kaylan Soto, told the newspaper.

Another ninja, Steve Ashley, said: "It was probably the worst place in Sydney where they could have taken him."

Sunday 23 May 2010

The Bad Lieutenant

Far from being another American "cops" movie, The Bad Lieutenant: Port of call New Orleans is a well-made and deep insight on the physical and moral up-and-downs of a simple man, who tries to get by.

Terence McDonagh (Nicolas Cage) is a talented police detective in the destroyed post-Kathrina New Orleans. After hurting his back in a rescuing operation, he is prescribed painkillers to ease the pain. Six months later, we find him addicted to cocaine, painkillers and gambling.

Investigating on a murder of an entire African family executed over drugs, the viewer follows Terence in his daily life: a prostitute girlfriend also addicted to drugs, an alcoholic father who is struggling to stay sober by attending AA meeting, and a sad-looking sister who also has drinking problems.

Terence uses and abuses of his police authority to get drugs, do favour to friends and gather the money he needs to pay his gambling debts. Joining forces with the dealers he is investigating on seems to be a suitable -and life-jeopardising- plan to manage his rollercoaster life.

The Bad Lieutenant, arguably Nicolas Cage best performance, not only has the tension of a thriller, but can easily be gray and sad, and in some scenes, absurd and very funny. Like the life of the protagonist, the film is a collage of achievements and drawbacks, magistrally portrayed by director Werner Herzog, and underlined by a carefully selected bluesy soundtrack.

"Shoot him again! His soul's still dancin'!"


Watch the official trailer here.

Saturday 22 May 2010

Countdown

- 20

Maria Luisa Busi lascia il Tg1

Riporto parte della lettera di dimissioni di Maria Luisa Busi dal Tg1, di cui è stata ancorwoman per più di 20 anni.
Tra le ragioni da lei indicate per tale decisione, le accuse mosse contro di lei dal direttore Minzolini e un'informazione che è diventata non libera, "di parte".

Questa lettera è un buon riassunto della piega che ha preso l'informazione e, più in generale, il sistema Italia negli ultimi anni. Fa riflettere molto. Buona lettura.



La missiva, tre cartelle e mezzo affisse nella bacheca della redazione del telegiornale, è indirizzata al direttore Augusto Minzolini e al Cdr, e per conoscenza al direttore generale della Rai Mauro Masi, al presidente dell'azienda Paolo Garimberti e al responsabile delle Risorse umane Luciano Flussi. Ecco il testo integrale.


"Caro direttore ti chiedo di essere sollevata dalla mansione di conduttrice dell'edizione delle 20 del Tg1, essendosi determinata una situazione che non mi consente di svolgere questo compito senza pregiudizio per le mie convinzioni professionali. Questa è per me una scelta difficile, ma obbligata. Considero la linea editoriale che hai voluto imprimere al giornale una sorta di dirottamento, a causa del quale il Tg1 rischia di schiantarsi contro una definitiva perdita di credibilità nei confronti dei telespettatori".

"Come ha detto il presidente della Commissione di Vigilanza Rai Sergio Zavoli: 'La più grande testata italiana, rinunciando alla sua tradizionale struttura ha visto trasformare insieme con la sua identità, parte dell'ascolto tradizionale".

"Amo questo giornale, dove lavoro da 21 anni. Perché è un grande giornale. E' stato il giornale di Vespa, Frajese, Longhi, Morrione, Fava, Giuntella. Il giornale delle culture diverse, delle idee diverse. Le conteneva tutte, era questa la sua ricchezza. Era il loro giornale, il nostro giornale. Anche dei colleghi che hai rimosso dai loro incarichi e di molti altri qui dentro che sono stati emarginati. Questo è il giornale che ha sempre parlato a tutto il Paese. Il giornale degli italiani. Il giornale che ha dato voce a tutte le voci. Non è mai stato il giornale di una voce sola. Oggi l'informazione del Tg1 è un'informazione parziale e di parte. Dov'è il Paese reale? Dove sono le donne della vita reale? Quelle che devono aspettare mesi per una mammografia, se non possono pagarla? Quelle coi salari peggiori d'Europa, quelle che fanno fatica ogni giorno ad andare avanti perché negli asili nido non c'è posto per tutti i nostri figli? Devono farsi levare il sangue e morire per avere l'onore di un nostro titolo.

E dove sono le donne e gli uomini che hanno perso il lavoro? Un milione di persone, dietro alle quali ci sono le loro famiglie. Dove sono i giovani, per la prima volta con un futuro peggiore dei padri? E i quarantenni ancora precari, a 800 euro al mese, che non possono comprare neanche un divano, figuriamoci mettere al mondo un figlio? E dove sono i cassintegrati dell'Alitalia? Che fine hanno fatto? E le centinaia di aziende che chiudono e gli imprenditori del nord est che si tolgono la vita perchè falliti? Dov'è questa Italia che abbiamo il dovere di raccontare? Quell'Italia esiste. Ma il tg1 l'ha eliminata. Anche io compro la carta igienica per mia figlia che frequenta la prima elementare in una scuola pubblica. Ma la sera, nel Tg1 delle 20, diamo spazio solo ai ministri Gelmini e Brunetta che presentano il nuovo grande progetto per la digitalizzazione della scuola, compreso di lavagna interattiva multimediale".

"L'Italia che vive una drammatica crisi sociale è finita nel binario morto della nostra indifferenza. Schiacciata tra un'informazione di parte - un editoriale sulla giustizia, uno contro i pentiti di mafia, un altro sull'inchiesta di Trani nel quale hai affermato di non essere indagato, smentito dai fatti il giorno dopo - e l'infotainment quotidiano: da quante volte occorre lavarsi le mani ogni giorno, alla caccia al coccodrillo nel lago, alle mutande antiscippo. Una scelta editoriale con la quale stiamo arricchendo le sceneggiature dei programmi di satira e impoverendo la nostra reputazione di primo giornale del servizio pubblico della più importante azienda culturale del Paese. Oltre che i cittadini, ne fanno le spese tanti bravi colleghi che potrebbero dedicarsi con maggiore soddisfazione a ben altre inchieste di più alto profilo e interesse generale".

"Un giornalista ha un unico strumento per difendere le proprie convinzioni professionali: levare al pezzo la propria firma. Un conduttore, una conduttrice, può soltanto levare la propria faccia, a questo punto. Nell'affidamento dei telespettatori è infatti al conduttore che viene ricollegata la notizia. E' lui che ricopre primariamente il ruolo di garante del rapporto di fiducia che sussiste con i telespettatori".

"I fatti dell'Aquila ne sono stata la prova. Quando centinaia di persone hanno inveito contro la troupe che guidavo al grido di vergogna e scodinzolini, ho capito che quel rapporto di fiducia che ci ha sempre legato al nostro pubblico era davvero compromesso. E' quello che accade quando si privilegia la comunicazione all'informazione, la propaganda alla verifica".

Nella lettera a Minzolini Busi tiene a fare un'ultima annotazione "più personale":

"Ho fatto dell'onestà e della lealtà lo stile della mia vita e della mia professione. Dissentire non è tradire. Non rammento chi lo ha detto recentemente. Pertanto:

1)respingo l'accusa di avere avuto un comportamento scorretto. Le critiche che ho espresso pubblicamente - ricordo che si tratta di un mio diritto oltre che di un dovere essendo una consigliera della FNSI - le avevo già mosse anche nelle riunioni di sommario e a te, personalmente. Con spirito di leale collaborazione, pensando che in un lavoro come il nostro la circolazione delle idee e la pluralità delle opinioni costituisca un arricchimento. Per questo ho continuato a condurre in questi mesi. Ma è palese che non c'è più alcuno spazio per la dialettica democratica al Tg1. Sono i tempi del pensiero unico. Chi non ci sta è fuori, prima o dopo.

2)Respingo l'accusa che mi è stata mossa di sputare nel piatto in cui mangio. Ricordo che la pietanza è quella di un semplice inviato, che chiede semplicemente che quel piatto contenga gli ingredienti giusti. Tutti e onesti. E tengo a precisare di avere sempre rifiutato compensi fuori dalla Rai, lautamente offerti dalle grandi aziende per i volti chiamati a presentare le loro conventions, ritenendo che un giornalista del servizio pubblico non debba trarre profitto dal proprio ruolo.

3) Respingo come offensive le affermazioni contenute nella tua lettera dopo l'intervista rilasciata a Repubblica 2, lettera nella quale hai sollecitato all'azienda un provvedimento disciplinare nei miei confronti: mi hai accusato di "danneggiare il giornale per cui lavoro", con le mie dichiarazioni sui dati d'ascolto. I dati resi pubblici hanno confermato quelle dichiarazioni. Trovo inoltre paradossale la tua considerazione seguente: 'il Tg1 darà conto delle posizioni delle minoranze ma non stravolgerà i fatti in ossequio a campagne ideologiche". Posso dirti che l'unica campagna a cui mi dedico è quella dove trascorro i week end con la famiglia. Spero tu possa dire altrettanto. Viceversa ho notato come non si sia levata una tua parola contro la violenta campagna diffamatoria che i quotidiani Il Giornale, Libero e il settimanale Panorama - anche utilizzando impropriamente corrispondenza aziendale a me diretta - hanno scatenato nei miei confronti in seguito alle mie critiche alla tua linea editoriale. Un attacco a orologeria: screditare subito chi dissente per indebolire la valenza delle sue affermazioni. Sono stata definita 'tosa ciacolante - ragazza chiacchierona - cronista senza cronaca, editorialista senza editoriali' e via di questo passo. Non è ciò che mi disse il Presidente Ciampi consegnandomi il Premio Saint Vincent di giornalismo, al Quirinale. A queste vigliaccate risponderà il mio legale. Ma sappi che non è certo per questo che lascio la conduzione delle 20. Thomas Bernhard in Antichi Maestri scrive decine di volte una parola che amo molto: rispetto. Non di ammirazione viviamo, dice, ma è di rispetto che abbiamo bisogno".

E conclude: "Caro direttore, credo che occorra maggiore rispetto. Per le notizie, per il pubblico, per la verità.
Quello che nutro per la storia del Tg1, per la mia azienda, mi porta a questa decisione. Il rispetto per i telespettatori, nostri unici referenti. Dovremmo ricordarlo sempre. Anche tu ne avresti il dovere".


Fonte: http://www.facebook.com/profile.php?id=908545153#!/note.php?note_id=394595704153&id=71253357381&ref=mf

Countdown

- 21

Legge bavaglio



Il popolo insorge

Dalle prime ore di questa mattina, piazza Montecitorio a Roma è affollata di manifestanti contro il DDL Intercettazioni, ora all'esame della commissione di giustizia del Senato.

Tra i gruppi presenti, il "popolo viola" -organizzatori del sit-in-, l'intera opposizione, Idv, ordini dei giornalisti e degli editori, e ache personaggi di spicco come Luca Cordero di Montezemolo.

Addirittura Lenny Brauer, sottosegretario del dipartimento di Giustizia USA, ha partecipato alla dimostrazione, dicendo a nome del suo Paese, di non privarsi di uno strumento tanto efficace quanto necessario per la lotta al crimine.

Qui: articolo approfondito Ansa sulla manifestazione e sugli ultimi risvolti del dibattito sul DDL.

Friday 21 May 2010

Thursday 20 May 2010

Ddl intercettazioni comincia a fare acqua

Dal ddl riforma sulle intercettazioni sparisce l'emendamento che prevedeva pene piu severe per giornalisti che pubblicano notizie riguardanti procedimenti penali in corso.

L'emendamento, n. 1.2008 del ddl, prevedeva il pagamento di una multa tra i 4.000 e i 20.000 euro, piu arresto fino a due mesi. Stesse pene erano riservate per chi pubblica foto e/o nome del magistrato incaricato del procedimento penale in questione.

Via la multa maggiorata, rimane per ora l'arresto.

Idv e "popolo della rete" annunciano manifestazioni e sit-in di fronte a Montecitorio, domani alle 14.


Dettagliato articolo Ansa disponibile qui.

Countdown

- 23

Wednesday 19 May 2010

Ghosts to defend books

A re-enactment of 1984 film Ghostbusters at the New York Public Library was staged to raise awareness over the £26 million funding cuts, which could force many NY libraries to close, and the rest to drastically reduce staff and opening hours.

Watch the video here.

A "free" country

Where: Pakistan
When: Today
Who: The same old Muslim regime
What: blocked access to Facebook
Why: God knows...

Read here the Guardian's article about Pakistan blocking today internet access to Facebook after a group encouraged users to post drawings of the prophet Muhammad.


Addio Fabio Polenghi

Tributo a Fabio Polenghi, fotoreporter freelance deceduto ieri in Thailandia, colpito a morte durante gli scontri nel centro di Bangkok.

Sotto: gli scontri e, nel riquadro, Fabio Polenghi



Qui: articolo Ansa sulla morte di Fabio
Qui: chi era Fabio Polenghi

Saturday 15 May 2010

Journalists don't forget

Here watch Cameron being reminded by a journalist about when he, asked to tell a joke, answered: "Nick Clegg"!

This is the start of a long long long maybe-friendship...

Wednesday 12 May 2010

Farewell

Gordon Brown's last moments in no.10 Downing Street, ready for moving out.






Baby, we made it

Below: the new UK Prime Minister, David Cameron, hand in hand with his new love, Lib-Dem's leader Nick Clegg.

Tuesday 11 May 2010

UK beer guide

Have a look at the Guardian's guide to beer guides.

Saturday 8 May 2010

Tornerò

Datemi qualche giorno, e tornerò a postare robaccia. Solo qualche giorno.