Monday 22 February 2010

Il pappagallo chiamato Alfano

''Se domani il Parlamento approvasse, con il voto di tutti una leggina di poche righe in cui si afferma che chi e' stato condannato con sentenza definitiva per reati contro la pubblica amministrazione, non si puo' candidare per cinque anni, la pubblica opinione direbbe: meno male. Ovvero reagirebbe positivamente. Le istituzioni poi guadagnerebbero un tassello di fiducia in piu.''

Lo dice il presidente della camera Gianfranco Fini, in un discorso tenutosi oggi a Marina di Pietrasanta.

Le parole di Fini si possono riassumere in una sola parola: buonsenso.

L'Idv di DiPietro, d'altra parte, lo dice da tempo. Sei condannato? Quella è la porta. C'è una sola strada per ripulire la faccia e l'interno delle istituzioni governative, e quella strada passa, per forza di cose, da questo checkpoint.

L'opinione pubblica non ha fiducia nelle istituzioni, ed ha ottimi argomenti per non averne. Il discorso di Fini sembra, dita incrociate, di buon auspicio per un percorso riformativo efficente e con uno scopo serio - cosa non da poco.

Certo c'è da fare i conti con le molte voci contrarie a questa proposta. Il ministro della giustizia Alfano commenta: "Non credo che le leggi che determinano le incandidabilità siano strumenti efficacissimi. Men che meno filtri politici che fingono di trincerarsi dietro scelte legislative: le nostre carceri sono piene di presunti innocenti e la nostra storia recente ci consegna tanti esempi di uomini accusati, poi assolti e nel frattempo politicamente finiti."

Secondo Alfano serve "un severo vaglio all'interno dei partiti, ai quali senza dubbio può sempre sfuggire qualcosa ma, ed è bene riconoscerlo, soprattutto nelle loro organizzazioni comunali e provinciali i partiti sono piccole comunità, dove tutti sanno tutto di tutti e dove se c'é la volontà politica il filtro può essere ben più efficace di quello postumo che la magistratura talvolta è chiamata a fare".

Un ministro della giustizia che ritiene il giudizio dei partiti, in base a criteri tutti loro, "più efficace" di quello che la magistratura applica secondo un sistema preciso di leggi nazionali, è semplicemente ridicolo. Sembra piuttosto che Alfano stia criticando a pappagallo la proposta di Fini, ma ben sapendo che non c'è molto da obbiettare a un'idea semplice, chiara e valida, allora si cimenta con prove di equilibrismo regionale, o meglio, provinciale.

Provane un'altra, Loreto.

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