Wednesday 13 January 2010

Ce la fanno sopra, sotto, dentro e fuori

Ma dico io. Leggete qua:

''Riproponimao l'inappellabilita' delle sentenze di primo grado nella riforma della giustizia che stiamo esamindando'', ha detto inoltre Berlusconi nel corso della conferenza stampa. ''Nella riforma della giustizia a cui stiamo lavorando vorrei assicurare che riproponiamo la inappellabilita' delle sentenze di primo grado'', e' stata la premessa del capo del governo. ''Noi riteniamo che dobbiamo ancora insistere affinche' un cittadino accusato di aver commesso un reato e giudicato innocente da un tribunale della Repubblica non debba piu' essere richiamato in appello con un processo di Cassazione'', ha aggiunto Berlusconi. ''Perche' - ha proseguito - i pm lo fanno sempre di ricorrere in Appello anche soltanto per il puntiglio di far vedere che il loro teorema accusatorio era valido, o magari per una antipatia personale o per un pregiudizio politico. Per il cittadino invece e' la tragedia, sia per lui che per i suoi cari''.
(fonte: Ansa)

Queste sono parole del Presidente del Consiglio riguardo alle volute modifiche della legge sui processi.

Non è male l'idea. Teniamo presente che una sentenza di primo grado è giudicata da un giudice solo, forse due, mentre una Cassazione è formata da più o meno una quindicina di giudici, provenienti da situazioni altrettanto variegate e diverse.

Far terminare per legge il processo al 1° grado di giudizio, senza portare l'accusato in appello e in cassazione sarebbe di un'utilità storica. Per alcuni ovviamente, e non certo per il sistema della giustizia.

D'altra parte, "convincere" UN giudice dell'innocenza di qualcuno non è poi cosa dell'altro mondo (vedi la favola del processo Mondadori). Ma per convincerne quindici, di panettoni e ceste con pasta fresca, bottiglia e cotechino ce ne sono da regalare!

Notare, come sempre, la stoccatina a quei fantomatici che accusano solo per pregiudizio politico.

Fantascienza.

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