Saturday 14 August 2010

Puntuali come la morte

E' davvero strano come le coincidenze funzionino in questo mondo. A pochi giorni dal divorzio tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi seguito a ruota dall'abbandono del primo del Pdl, arriva come un fulmine a ciel sereno lo "scandalo casa-di-Fini", prodotto dai segugi di Vittorio Feltri.

Secondo il sedicente Giornale, il presidente della Camera insieme ad Elisabetta Tulliani avrebbe comprato, in almeno un paio di occasioni sospette, mobili per una casa di Montecarlo in un negozio di Roma, pubblicando oggi tanto di prove - fatture intestate a nome Tulliani per un totale di 4.523,41 euro.

Ora, fermo restando che compare mobili non è - per ora - reato secondo le leggi della Repubblica Italiana, e che le "prove del progetto cucina" (come lo chiama Feltri) portano come indirizzo di fatturazione un posto a Roma, non a Montecarlo, rimane aperta una questione più interessante.

Come mai questo scandalo (per il Giornale) o diffamazione (secondo Fini) arriva, puntuale come la morte, proprio appena il presidente della Camera lascia la nave Pdl e comincia a remare contro?

Sarà un caso che sia proprio il Giornale (al guinzaglio di Tu-Sai-Chi) che se ne esca con questa traballante inchiesta giornalistica che sa molto più di boiata gigantesca?

Il precedente caso Dino Boffo aveva avuto la stessa tempistica: pesta i piedi a qualcuno, e Feltri entra nel tuo armadio per fotografare gli scheletri e pubblicarli.

A volte però entra negli armadi sbagliati.

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