Devo ammettere che sono rimasto piacevolmente sorpresto quando, ieri mattina, ho letto sull'ansa della vittoria di Pierluigi Bersani alle primarie del PD.
Si parla grossomodo di 3 milioni di cittadini che hanno preso parte alla votazione, numero che non è da sottovalutare con i tempi che corrono, vista la decrescente popolarità del centro-sinistra. La grande affluenza dimostra che, intanto, ci sono ancora speranze non sopite (non del tutto almeno) nella possibilità, seppur remota, che il PD passi da uno stato gassoso ad uno solido e raggiunga una sua dimensione chiara e decisa all'interno della sfera politica. Comunque si vogliano interpretare i dati, lasciando stare le ultime variazioni, la verità è che il PD resta sempre il secondo maggior partito Italiano. Non è scontato ribadirlo, perchè se ci si aspetta dal cielo una qualunque alternativa al berlusconismo, DEVE arrivare dal centro-sinistra, o perlomeno non si può immaginare alcuna altra possibilità che non tenga conto di questo centro-sinistra.
A mio parere, è questo un punto che è andato un pò nel dimenticatoio dalle ultime elezioni politiche in poi; il fatto che l'opinione generale fosse chiaramente ostile al PD dopo il flop del governo Prodi (thanks Mastella nda), ha reso possibile da un lato l'ampia vittoria del centro-destra, ma dall'altro la nascita nei votanti di voglia di diverse alternative, di altre possibilità. Non a caso Lega e IDV nell'ultimo anno hanno rinforzato così tanto le proprie file.
Bisogna far capire ora, e questo sarà il principale compito del nuovo segretario, che se si vuole un'alternativa alla situazione attuale bisogna ritornare a prendere in considerazione il PD; se si vuole cambiare il tiro, il timone deve passare per il centro-sinistra, perchè il suo peso elettorale è inequivocabile.
Certo, perchè l'elettore senta questo, serve un lavoro durissimo, date le circostanze. Quale sono le circostanze attuali? Beh, fate voi:
- nel PD non c'è unità, regna la frammentazione - ergo, tornare ad una voce dominante, altrimenti nisba. E' così che il Pdl ha costruito la sua struttura, puntando sempre e comunque su UNA voce, mantenendola anche nei momenti più improbabili e nelle situazioni più ridicole;
- la leadership deve essere carismatica e decisa su di una linea precisa. Bersani non deve commettere gli errori e le goffaggini di Franceschini, che non ha mai visto al di là del proprio naso, non ha mai battuto i tasti su cui doveva battere in termini di critiche sulle questioni politiche e non, teneva il piede in 3 scarpe e aveva paura di sbilanciarsi ogni volta che apriva bocca - si chiama opposizione per un motivo, si tratta di politica, non di un pic-nic nel parco;
-il programma, se modificato (speriamo, ad ora praticamente non esiste), deve essere concreto e SOPRATTUTTO deve restare scarno, privo di tutta quella retorica politicante che non porta da nessuna parte e serve solo a decorare dei piatti vuoti - l'elettore rizza le antenne quando sente troppe parole auliche, e capisce che dietro (la maggior parte delle volte) c'è ben poco.
-ultimo, ma non in ordine di importanza, mi auguro che il "nuovo" PD comincerà ad occuparsi davvero di tutte le vicende politico-scandalistiche degli ultimi tempi, da Noemi a Patrizia a Laura a Rossana e via dicendo. Non fate come Casini, questo non è gossip, ci va di mezzo l'immagine dello stato, la sua credibilità davanti a tutto il mondo.
Sinceri auguri a Bersani; hai voluto la bicicletta? Ora pedala, e fanne di strada!
E speriamo che pedali!!! anche se ho i miei sinceri dubbi...
ReplyDeleteEd è notizia di oggi, pare che Rutelli esca dal partito, un cagacazzo in meno, si fanno piccoli progressi.
ReplyDeletee dove diavolo va??
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